Calano le vendite in eurozona

Secondo quanto affermano le ultime rilevazioni compiute dall’Eurostat, le vendite al dettaglio, escluso il contributo delle auto, sono calate di 0,5 per cento mese su mese ad agosto, andando così a concretizzare un dato statistico che è risultato essere più debole delle stime di consenso. Il dato segue una contrazione già a giugno di 0,3 per cento mese su mese, con una debolezza che è principalmente da ricondursi al calo delle vendite di prodotti alimentari e nell’elettronica.

Sulla base di quanto sopra, è intuibile come i dati estivi stiano lasciando le vendite in rotta per uno stallo a settembre dopo il +1,0 per cento trimestre su trimestre riscontrato nel corso del secondo quanto dell’anno. Le indicazioni rimangono peraltro ancora piuttosto positive, considerato l’elevato livello di fiducia degli operatori. L’andamento delle vendite nei mesi estivi dovrebbe essere solo una pausa e non l’inizio di una nuova tendenza. L’Eurostat ne ha altresì approfittato per pubblicare quant’altro in calendario e, in particolar modo, il dato sulla stima finale di settembre sul PMI manifatturiero, che corregge di un decimo di punto a 58,1 punti, rispetto al precedente dato di 58,2 punti. L’indice tedesco è stato confermato a 60,6 punti, mentre quello francese è stato rivisto al rialzo a 56,1 punti da 56,0 punti. Per quanto concerne l’indice italiano, la prima lettura mostra un livello stabile a 56,3 punti dopo 55,1 punti di luglio. Per quanto attiene infine l’analisi dei livelli degli indicatori PMI, nel terzo quarto il manifatturiero dell’Eurozona ha accelerato marginalmente dopo la primavera e sarebbe quindi compatibile con un’espansione del PIL almeno allo stesso ritmo visto a giugno.

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