Come definire il punto di uscita in un trade

Qualche giorno fa abbiamo avuto modo di comprendere in che modo definire il punto di ingresso in un trade. Ma come definire il punto di uscita?

Iniziamo subito con l’affermare che si tratta forse della decisione più importante che dovresti prendere. La maggior parte dei trader hanno ragione sulla direzione del mercato quando entrano in un’operazione, ma finiscono per subire una perdita perché non riescono a prendere i profitti al momento giusto. Insomma, sapere come e quando uscire da un’operazione determinerà il tuo successo o fallimento come trader.

Ci sono tre diverse regole di uscita che dovreste applicare: usare le regole di stop loss per proteggere il tuo capitale, uscire in profitto per realizzare i tuoi guadagni o usare un time-stop per uscire da un’operazione e liberare il tuo capitale se il mercato non si muove affatto.

A loro volta le regole di stop loss e di uscita di profitto possono essere espresse in quattro modi: un importo fisso in euro (ad esempio 1.000 euro), una percentuale del prezzo corrente (ad es. 1% del prezzo di entrata), una percentuale della volatilità (ad es. 50% del movimento medio giornaliero), sulla base di analisi tecniche (ad esempio, livelli di supporto e di resistenza).

Nelle prossime settimane parleremo di alcuni di questi metodi. Intanto, non possiamo che utilizzare questa breve occasione per poter ricordare a te e a tutti i nostri lettori sull’importanza di “allenarsi” un po’ con questi concetti prima di investire con denaro reale sui mercati finanziari.

In tal senso, il modo migliore per farlo è certamente quello di usare per un po’ di tempo un conto demo di trading, che tutti i migliori broker online ti metteranno gratuitamente a disposizione, permettendoti di effettuare tutte le sperimentazioni e i test che desideri, senza però mettere a rischio il tuo capitale!

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