Ipertiroidismo, cos’è e quali sono i suoi sintomi

L’ipertiroidismo è una condizione in cui una ghiandola tiroidea iperattiva produce una quantità eccessiva di ormoni tiroidei che circolano nel sangue. Gli ormoni tiroidei includono tiroxina (T4) e triiodotironina (T3). La T3 è in realtà l’ormone tiroideo più attivo. Gran parte della T4 viene convertita in T3 nel flusso sanguigno.

La tiroide è una ghiandola a forma di farfalla situata nella parte anteriore del collo. La tiroide stessa è regolata dalla ghiandola pituitaria nel cervello, e la ghiandola pituitaria è regolata dall’ipotalamo, un’altra ghiandola nel cervello.

La tireotossicosi è invece una condizione tossica che è causata da un eccesso di ormoni tiroidei per qualsiasi causa: ricordiamo che può essere causata da un’assunzione eccessiva di ormoni tiroidei o da una sovrapproduzione di ormoni tiroidei da parte della ghiandola tiroidea.

Ma quali sono i sintomi dell’ipertiroidismo? E che cosa possiamo fare se risultiamo essere affetti da queste condizioni di salute?

Sintomi della malattia della tiroide

La malattia della tiroide può derivare da un funzionamento eccessivo o insufficiente della ghiandola tiroidea. Una tiroide iperattiva produce troppo ormone tiroideo (ipertiroidismo), e una tiroide sottoattiva produce troppo poco ormone tiroideo (ipotiroidismo).

Segni e sintomi di ipertiroidismo includono:

  • Nervosismo
  • Irritabilità
  • Aumento dell’appetito
  • Palpitazioni cardiache
  • Intolleranza al calore

I segni e i sintomi dell’ipotiroidismo includono:

  • Pigrizia mentale
  • Umore depresso
  • Aumento di peso
  • Diminuzione della frequenza cardiaca
  • Aumento della sensibilità al freddo

Tiroidite: infiammazione della ghiandola tiroidea

L’infiammazione della ghiandola tiroidea può verificarsi dopo una malattia virale (tiroidite subacuta). Questa condizione è associata a segni e sintomi di febbre e mal di gola, spesso con deglutizione dolorosa. La ghiandola tiroidea è anche tenera al tatto e ci possono essere dolori generalizzati al collo. Può anche verificarsi un’infiammazione della ghiandola con un accumulo di globuli bianchi noti come linfociti (tiroidite linfocitica).

In entrambe queste condizioni, l’infiammazione lascia la ghiandola tiroidea “a rischio”, così che la quantità di ormone tiroideo che entra nel sangue è aumentata. La tiroidite linfocitica è più comune dopo una gravidanza e può effettivamente verificarsi fino all’8% delle donne dopo il parto. In questi casi, la fase ipertiroidea può durare da 4 a 12 settimane ed è spesso seguita da una fase ipotiroidea (bassa produzione tiroidea) che può durare fino a 6 mesi. La maggior parte delle donne colpite ritorna ad uno stato di funzione tiroidea normale. La tiroidite può essere diagnosticata da una scansione della tiroide.

Cosa fare se si sospetta di avere l’ipertiroidismo?

Se vi siete ritrovate in uno o più dei sintomi che sopra abbiamo condiviso e ritenete di poter soffrire di ipertiroidismo, il nostro consiglio non può che essere quello di ricorrere alla consulenza di un medico e, soprattutto di un endocrinologo.

Se ritenete non sia ancora il caso di recarvi da uno specialista, potete comunque parlare della vostra condizione con il medico di famiglia, il quale potrà prescrivere dei primi analisi del sangue per valutazione di alcuni indicatori e, in caso di sospetto di ipertiroidismo, indirizzarvi verso lo specialista.

Attenzione, però: la visita endocrinologica è utile anche in ottica preventiva e, comunque, per verificare le vostre condizioni ormonali. Non sottovalutatela!

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