Petrolio, esteso l’accordo OPEC – non OPEC

Come atteso dalla gran parte degli analisti, OPEC e Russia (in “rappresentanza” dell’area dei produttori di greggio non appartenenti al Cartello) hanno annunciato un’estensione di nove mesi all’accordo che limita la produzione domestica di petrolio.

Stando a quanto sancito all’interno dell’evento di Vienna, i nuovi termini saranno in vigore da gennaio sino a fine dicembre 2018 (e non più fino a marzo 2018, come invece sanciva il precedente accordo). Gli attuali volumi dei tagli (pari ad un totale di 1.8 milioni di barili al giorno) sono confermati.

Al di là di ciò non sembrano essere mancate delle sorprese positive. In particolar modo, la principale sorpresa è giunta in riferimento alla posizione di Libia e di Nigeria, che in precedenza erano state esentate dai tagli dei livelli di produzione, ma che saranno ora soggette ad un cap di produzione cumulata pari a 2.8 milioni di barili al giorno.

In aggiunta a ciò, rammentiamo come il Joint Ministerial Monitoring Committee, presieduto da Arabia Saudita e Russia, si riunirà ogni 3 mesi per valutare l’aderenza all’accordo e analizzare l’evoluzione dei fondamentali di domanda e offerta per il petrolio.

A questo punto, ammettendo che il rispetto dei tagli possa rimanere elevato, probabilmente il mercato mondiale si manterrà bilanciato nel corso del 2018. Le principali minacce verranno dalle variazioni della produzione non convenzionale. Un aggiornamento dell’outlook per il 2018 potrà tuttavia essere effettuato solamente nel corso delle prossime settimane, quando arriveranno nuove informazioni sul posizionamento dei produttori.

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