Tasso di disoccupazione, cos’è e perché è importante conoscerlo

15 papers-3819540_1920Il tasso di disoccupazione è molto importante e misura il numero di persone in cerca di lavoro come percentuale della forza lavoro totale. In un’economia sana, il tasso di disoccupazione sarà dal 3% al 5%. Tuttavia, questo range non deve essere assunto in maniera troppo rigida, considerato che in alcuni momenti un tasso di disoccupazione superiore non dovrà necessariamente generare allarmismo, così come un tasso di disoccupazione improvvisamente molto basso potrebbe celare il rischio di una lunga serie di nuovi inattivi. Molto dipende, insomma, dal modo con cui il tasso di disoccupazione è costruito e dal modo in cui si evolve nel corso del tempo.

In linea di massima, però, quando il tasso di disoccupazione è alto, i consumatori hanno meno soldi da spendere, il che influenza negativamente i negozi al dettaglio, il PIL, i mercati immobiliari e le azioni, per citarne alcuni. Il debito pubblico può anche aumentare attraverso le spese di stimolo e i programmi di assistenza, come i sussidi di disoccupazione e i buoni pasto.

Tuttavia, come molti altri indicatori, il tasso di disoccupazione può essere fuorviante. Riflette solo la parte di disoccupati che hanno cercato lavoro nelle ultime quattro settimane e considera quelli con un lavoro part-time come pienamente occupati. Pertanto, il tasso di disoccupazione ufficiale può essere in realtà significativamente sottostimato.

Una metrica alternativa è quella di includere come lavoratori disoccupati quelli che sono marginalmente attaccati alla forza lavoro (cioè quelli che hanno smesso di cercare ma che accetterebbero di nuovo un lavoro se l’economia migliorasse) e quelli che possono trovare solo un lavoro part-time.

Insomma, come ogni altro indicatore economico, anche quello del tasso di disoccupazione deve essere interpretato in maniera più ampia e compiuta, andando a integrarlo con altri indicatori che possano meglio di altri far comprendere al lettore delle analisi informative quale sia lo stato di salute del mercato del lavoro di un determinato Paese e, ancora più in generale, lo stato di salute di un’economia nel suo complesso.

Tasso di disoccupazione ciclica e strutturale

La disoccupazione ciclica si verifica con i cambiamenti dell’attività economica nel corso del ciclo economico. Durante una recessione economica, la carenza di domanda di beni e servizi si traduce in una mancanza di posti di lavoro per coloro che desiderano lavorare e le imprese che subiscono l’indebolimento della domanda possono ridurre il numero di dipendenti, licenziando quelli esistenti o assumendone di nuovi. Di conseguenza, anche per le persone in cerca di lavoro sarà più difficile trovare un impiego. La situazione opposta si verifica quando la domanda si rafforza.
La disoccupazione ciclica è spesso descritta come un fenomeno di medio termine (da uno a 12 mesi).
Di contro, la disoccupazione strutturale si verifica quando c’è uno squilibrio tra i posti di lavoro disponibili e le persone in cerca di occupazione: si tratta di un disallineamento che può essere dovuto al fatto che le persone in cerca di lavoro non hanno le competenze necessarie per svolgere i lavori disponibili, oppure perché i posti di lavoro disponibili sono molto distanti dalle persone in cerca di lavoro.
Ad esempio, i lavoratori possono diventare disoccupati se lavorano in settori in declino o se hanno competenze che potrebbero essere automatizzate a seguito di progressi tecnologici su larga scala. Potrebbe essere difficile per loro trovare lavoro in un altro settore e potrebbero aver bisogno di sviluppare nuove competenze o di trasferirsi in una regione che offre maggiori opportunità.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *